Coaching: dal dire al fare

c’è il benessere

Parliamo un po’ di quel tempo di latenza, in cui si passa dallo stimolo all’azione.

Questo tempo è proporzionale allo stato benessere e chiarezza in cui si è.

 

Meglio stai più quel tempo si può allargare, dilatare, implementare.  Per poi usarlo per scegliere le strategie, i comportamenti, le azioni migliori per gestire quanto c’è. Si diventa più presenti, lucidi e efficaci. Attenti e perché no, di buon umore.

 

Ma quello stesso tempo, in situazioni di pericolo e allerta, dura pochi millisecondi o, se va bene alcuni secondi.

Poi scatta la reazione. Con effetto casuale, buono o cattivo non importa, semplicemente si reagisce per liquidare lì la questione.

 

Dirigere l’attenzione con intenzione

Dove sta l’inghippo?

Tutto sta nella direzione data ai nostri pensieri. Sulla scelta di ciò cui dare attenzione, magari senza rivedere telegiornali e servizi speciali sul tema del giorno più volte al giorno, scegliendo invece letture, conversazioni e attività legate ai nostri interessi.

 

E se non ne abbiamo? O meglio, se le cose che ci piace fare sono TUTTE inattuabili, in questo momento un po’ speciale?

In realtà non credo sia possibile. Semplicemente sono stati accantonati e dimenticati.

Per riscoprirli e renderli attuali ci vuole un po’ di allenamento.

Magari con un piccolo aiuto ;).

se vuoi chiamami, che ne parliamo.