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Come interrompere i loop mentali

Rimuginare STOP

Analizzare senza sosta fatti e intenzioni  e preoccuparsi delle possibili eventualità negative future, a chi non capita talvolta di rimuginare immaginando scenari catastrofici?

Ipotizzare effetti collaterali e organizzare controffensive di fronte a un problema può esser utile. Sempre che questo loop di pensiero non incida in modo significativo sulla qualità della vita. Infatti è  importante accorgersi quando il pensiero diventa compulsivo, e non si riesce a smettere, si percepisce ansia o preoccupazione generalizzata.

Rimuginare è la tendenza a ‘pensare a cose negative che potrebbero accadere in futuro’ che si sviluppa soprattutto in condizioni generali di incertezza. E’ una pessima abitudine per la salute perché alimenta  per lungo tempo una condizione di ansia e stress.

Origine dei loop mentali

Secondo alcuni studi, sono state identificate due cause, legate tra loro, che possono dare origine alla creazione di loop di pensiero: il tipo di accudimento ricevuto dai genitori e le “strategie di sopravvivenza” che motivano le persone a rimuginare.

Ovvero, rimuginare è l’effetto di una iperprotezione genitoriale e delle “credenze metacognitive” della persona.

Le “credenze metacognitive” sono le motivazioni con cui le persone si raccontano, giustificano a sé stesse la propria tendenza a pensare in loop. Possono avere la convinzione che rimuginare sia utile in quanto approfondimento del tema, oppure non percepire la possibilità di fermare il pensiero (automatico) fuori dal proprio controllo.

 In relazione al tipo di accudimento ricevuto nell’infanzia e nell’adolescenza, sono state approfondite in particolare l’eccesso di protezione, limite alla libertà del bambino di esplorare il mondo, e la cura, la quale fa percepire al bambino che la sicurezza abbia sede nella figura adulta di riferimento, e non in se stesso. Spesso questa modalità genitoriale si prolunga anche in età giovanile ed adulta, porta ad una partecipazione quotidiana alla vita del giovane e provoca  un profondo senso di inadeguatezza e rafforza in lui questi loop di pensiero/preoccupazione.

E’ stato dimostrato che l’iperprotezione ha influenza diretta sul rimuginio . Infatti ostacola le esperienze esplorative dei bambini e non permette loro di apprendere strategie personali orientate all’azione indipendente per affrontare le sfide che la vita propone.   A tutto ciò si aggiunge lo sviluppo di idee non legate alla realtà (credenze meta cognitive) con l’attivazione di pensieri che portano a una preoccupazione generalizzata.

Effetti del rimuginìo

Durante questa attività è in gioco una grande quantità di energia e sono coinvolte praticamente  tutte le capacità mentali (e, anche se non consapevolmente, molte di quelle fisiche).

Infatti  esiste un limite alle cose che possiamo fare contemporaneamente con la mente e rimuginare tende a consumare tutte le risorse.

Per questa ragione quando siamo persi nei nostri pensieri ci concentriamo con fatica, siamo meno efficaci su altri compiti, dallo studio al lavoro, che siano attività cognitive o no.

Si è dimostrato quindi che sono motivo di sviluppo del rimuginio la combinazione dei fattori seguenti:

  • un ambiente familiare iperprotettivo (la sicurezza è avere l’ok dal mondo esterno/genitoriale)
  • pensieri/idee/convinzioni sulla utilità del pensiero ripetitivo per fare scelte ok
  • oppure (al contrario!) pensieri/idee/convinzioni sull’inutilità del pensiero ripetitivo.

Notare che il desiderio di smettere questi pensieri molto spesso ne è l’innesco.. perché è come impegnarsi a evitare di pensare all’elefante rosa: impossibile! Per non fare dell’elefante rosa un’ossessione basta lasciar scorrere il pensiero dalla proboscide alla coda. E poi fare altro.

Come uscirne?

Perciò, una buona strategia per smontare questi castelli di pensieri/idee circolari,  è concederseli, permettersi di avere momenti e situazioni di ansia e preoccupazione (worry).  E poi STOPimparare a portare l’attenzione sulla prima AZIONE POSSIBILE, distogliendola di fatto dal FUTURO nefasto (o dal frustrante PASSATO ).

Di |2020-02-23T13:37:38+00:0022 Febbraio, 2020|Coaching, performance, stress|